PANELS
I worked on the “Panelli” series roughly between 1977 and 1996, during two different periods and years apart. The common denominator being the technique: black and white prints at 1: 1 ratio of the object photographed, mounted on rigid panels where significant elements are then inserted into an assemblage, corresponding to their original location. The first period began with surreal and creative compositions of recycled parts, in its second phase I moved on to iconic objects: Vespa, Lambretta, Fiat, radio and Philips TV … The inserted components are vintage and relevant to the object represented. In the case of the Fiat 1500, the rear lights are original and I mounted an electrical circuit to make them work. Both the reproduced object and the added element have, in most cases reached the end of their life, but the style and dignity of the original product re-emerge. In retrospect, a seed of my current theme was already present with this project, simultaneously highlighting the impermanence and the tendency towards the essence, that is, the conservation of the idea connected to the object. From a “linguistic” point of view, with the inclusion of the physical component I wanted to go beyond the two-dimensional limits of Photography.
Ho lavorato alla serie “Pannelli” all’incirca tra il 1977 e il 1996, in due periodi diversi e ad anni di distanza. L’elemento comune è la tecnica: stampe in bianco e nero di foto in formato originale dell’oggetto, rapporto 1:1, montate su pannelli rigidi in cui vengono poi inseriti in un assemblaggio alcuni elementi significativi esattamente al loro posto (stemmi, scritte, strumentazione). Il primo periodo inizia con accostamenti surreali e creativi di pezzi di recupero (rubinetti, spugne) nella seconda fase sono passato a oggetti iconici: Vespa, Lambretta, Fiat, radio e TV Philips… I componenti inseriti sono d’epoca e attinenti all’oggetto riprodotto. Nel caso della Fiat 1500, i fanalini posteriori sono originali, ed ho montato anche un circuito elettrico per farli funzionare.
L’oggetto riprodotto e l’elemento inserito in genere hanno raggiunto il termine della loro vita, ma riemergono lo stile e la dignità del prodotto originario.
Visto a posteriori, c’è già in questo lavoro un seme della mia tematica attuale, evidenziando nel contempo l’impermanenza e la tendenza alla essenza cioè alla conservazione della idea connessa all’oggetto. Da un punto di vista “linguistico”, con l’inserimento del componente reale volevo anche andare oltre i limiti bidimensionali della fotografia.